Réponses

Mes idées et opinions
Mon orientation religieuseted_3: Non sono religioso e non sono credente
pandaorso: Atea
lesia: Atea, ma la religione mi affascina.
giorgio: Pastafariano
bonnie: Ateismo
mark: Cattolico ma aperto alle altre culture
alice: Ho creduto in Dio ma avevo 4 anni poi mi è passata
holden: Agnostico
delligio: Buddista
carolineschin: Aucune
bremse77: Non serve la religione, strumento di controllo della massa
giovanni: Agnostico a livello teorico, ateo a livello pratico
nevrok: Panteismo
cenerentola: Cristiano
sunnyday: Le religioni non dovrebbero esistere.
avalli: Sono cristiano. Più che credere ad una religione credo agli insegnamenti dei vangeli.
laquila09: Agnostico
koutavi: Sono atea ma questo non significa che non abbia una mia spiritualità.
valya: Sono atea, non sono cresciuta secondo principi religiosi perchè provengo da una famiglia assolutamente laica, per cui non sono nemmeno stata battezzata da bambina.

Io penso che per essere persone spirituali non ci sia bisogno della religione, perché per esserlo basta appunto coltivare la propria interiorità, farsi delle domande e nutrire la propria curiosità con la sete di conoscenza.
Spesso si pensa che le persone non credenti siano materialiste, ma questo non è vero, appunto perché - proprio chi non ha risposte certe all'esistenza - è maggiormente spinto a interrogarsi, a indagare il reale e a porsi domande, in un incessante dialogo interiore con se stesso.

Devo dire che la dimensione religiosa non mi manca per nulla, e il fatto di essere cresciuta al di fuori di qualsiasi credo mi porta molto a relativizzare il pensiero religioso, che secondo me nasce sempre e prende forma all'interno di un contesto storico-geografico-culturale ben preciso. Insomma, vedo la religione come un prodotto culturale ben contestualizzato e spesso mi chiedo come si possa essere convinti che la propria fede sia quella giusta, se al mondo ce ne sono tantissime. Proprio questa abbondanza di credenze mi fa pensare a quanto la religione sia umana ed essenzialmente rispondente a un bisogno innato dell'uomo di avere delle risposte certe e rassicuranti circa la propria esistenza.

Mi piacerebbe pensare e avere una fiducia nella possibilità che esista un Dio che "mondi i peccati del mondo" e "punisca" le ingiustizie esistenti, ma mi rendo conto di come la realtà sia complessa e sfaccettata e di come sia impossibile pensare all'esistenza di un'idea di giustizia universalmente valida, al di là del tempo e dello spazio.

E molto infantilmente mi piacerebbe immaginarmi eterna e immortale, ma so che questa è una delle tante consolazioni del pensiero religioso, il cui fine è dare una speranza all'uomo, atterrito dalla consapevolezza della sua finitezza.
july: Cristiano

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